sabato 20 agosto 2016

Addio Renzi Air Port

Uno dei primi disastri tentati da Renzi è stato il progetto relativo allo sviluppo dell'aeroporto di Peretola per dare a Firenze il tanto sognato scalo aereo, oggetto di discordia continua fra Pisa, (dove esiste già da tempo uno scalo internazionale attivo, ben servito e funzionante come il Galileo Galilei) e Firenze. La questione fu risolta qualche decina di anni fa quando furono realizzati collegamenti ferroviari veloci fra l'aeroporto di Pisa ed il capoluogo toscano: ogni ora parte un treno proprio dallo scalo pisano che in circa 50 minuti arriva a Firenze. Il Galilei continuò a svilupparsi e Firense si mise l'animo in pace con la sua pista per aerei da turismo un pò potenziata da permettere l'atterraggio di qualche volo nazionale. Una pace che non andò avanti per molto tempo e lentamente anche a Peretola sono arrivati voli internazionali senza mai però raggiungere il traffico del Galilei. Per potenziare l'aeroporto fiorentino sarebbe necessaria una nuova pista. Arrivato Renzi al governo la manovra per quel potenziamento è iniziata contro il parere di cittadini e contro la logica di un piano trasporti senza senso e dissennato che prevedeva due aeroporti internazionali a distanza di 70 km l'uno dall'altro. Il piano renziano prevedeva l'acquisizione dei due scali da parte di un'unica società. Detto fatto. Regione toscana, Provincia di Pisa e vari comuni hanno venduto le proprie quote della societa che gestiva il Galilei, società totalmente pubblica e in attivo, quote acquisite naturalmente dalla sopcietà che già gestiva l'aeroporto di Peretola nel frattempo divenuto Vespucci. Dopo questo passaggio mancava l'ultimo tassello per affossare definitvamente l'aeroporto pisano a favore dei quello fiorentino: potenziare la scalo del capoluogo toscano. Il potenziamento prevedeva una pista parallela all'autostrada Firenze mare, un progetto scellerato dal punto di vista ambientale e paesaggistico oltre che idraulico per quanto riguarda la zona interessata. Contro il progetto si sono schierati in molti: architetti, ingegneri, partiti politici (Pd escluso naturalmente), associazioni e chi più ne ha più ne metta. Alcuni giorni fa è arrivata finalmente la sentenza del Tar che boccia il progetto e rimanda tutto al mittente: il presidente della regiona toscana Rossi per conto di Renzi. Naturalmente la protervia, l'arroganza che renziani dell'ultima ora, vedi Rossi, si è scagliata contro la sentenza affermando che il progetto comunque avanti. Bravo. Ecco un altro esempio del grande cambiamento "promesso" da Renzi ... qualcuno ci aveva creduto ma ora si è capito che non è cambiato assolutamente niente nel modo di far politica di questa gente.

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