martedì 1 dicembre 2015

La religione dovrebbe stare fuori dalla scuola solo per rispetto della Costituzione


Grande can can mediatico in questi giorni intorno alla iniziativa del preside di Rozzano che avrebbe proibito un concerto di Natale. Intanto precisiamo che il preside non ha vietato assolutamente alcunché, ha solo impedito ad alcune mamme "volenterose" di andare nella scuola ad insegnare alcuni canti natalizi ai bambini cattolici della stessa scuola. Una provvedimento dovuto ma non per rispetto di quei bambini che non sono di religione cattolica, ma semplicemente per rispetto della costituzione che sancisce la laicità dello stato. Un principio che, purtroppo come molti altri della nostra costituzione, è da sempre disatteso e calpestato con simboli religiosi sia all'interno delle scuole che degli uffici pubblici tanto da equiparare la nostra carta costituzionale alla stregua di semplice carta straccia. Lo scandalo dell'episodio di Rozzano sta da una parte nel fatto che è stata diffusa e amplificata una notizia falsa, dall'altra parte il fatto che politici senza scrupoli come Salvini della Lega, Gelmini di Forza Italia ed il fascista La Russa si sono catapultati come fionde su Rozzano portando il presepe e cantando allegramente canti natalizi. Il politico e parlamentare dovrebbe essere il primo difensore della carta costituzionale indipendentemente dalle proprie posizioni e dal proprio credo politico, ma in Italia il politico ha un solo credo: la caccia al voto e per questo obiettivo utilizza qualunque strategia anche quella di cavalcare notizie false. In questo caso poi oltre ai politici di turno si sono buttati anche i media, televisioni e giornali, amplificando la falsità della notizia e tenendo nascosta la verità sulla iniziativa del preside di Rozzano. I simboli religiosi nella scuola e negli uffici pubblici non offendono solo le persone di fede religiosa diversa dal cattolicesimo che negli ultimi 15 anni sono diventati sempre più numerosi nel nostro paese, ma offendono da sempre anche coloro che non sono credenti pur essendo cittadini italiani. Certo noi italiani siamo cresciuti con questi simboli, con i canti, con il presepe e con tutte le tradizioni del natale o di altre feste religiose, ma quanti di noi vedono in questi simboli e in queste tradizioni il vero valore che hanno invece di viverli semplicemente come una tradizione senza alcun significato specifico ? Per chi non crede ma è nato e cresciuto con quella croce sulla parete sopra la testa dell'insegnante, quel simbolo non ha nessun significato ed ha lo stesso valore di un quadro o di un altro soprammobile. Ma chi ha comunque una fede religiosa diversa dalla cattolica, vede quel simbolo sotto una luce diversa e, poiché la costituzione sancisce la libertà religiosa, perché in un luogo pubblico deve essere esposto "solo" il simbolo del cattolicesimo ? D'altra parte trattare il presepe, il canto di natale, il crocefisso o altri simboli come appartnenti alla nostra tradizione significa solo "bestemmiare" e offendere anche e soprattutto i cattolici in quanto si tratta la religione come una tradizione e non come una fede religiosa quale è. Insomma io se fossi un cattolico mi sarei indignato nel vedere Salvini, Meloni e La Russa difendere una religione non in quanto tale ma semplicemente come una tradizione.

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