giovedì 29 gennaio 2015

Renzi: l'uomo del faccio tutto mi.

Il disegno di Matteo Renzi è proprio questo: smontare la democrazia garantita dalla costituzione smontandone alcuni pezzi senza dare troppo nell'occhio per non svelare l'obiettivo finale. E l'obiettivo è quello di avere un presidente del consiglio di fatto nominato dagli elettori, senza però scriverlo in costituzione, ed assegnarli superpoteri fino ad arrivare alla nomina del presidente della repubblica, ed anche in questo caso senza scriverlo in costituzione. I fatti di questi ultimi giorni ne sono una dimostrazione se collegati alle controriforme messe in campo in questo anno dal governo Renzi: finta abolizione del senato e nuova legge elettorale. Con la riforma del senato non si elimina solo il bicameralismo perfetto, che forse potrebbe anche essere auspicabile, ma si da vita ad una seconda camera di nominati che svolgono il compito si senatori come un secondo lavoro o come un passatempo da pensionati. Sarà quindi una secondo ramo del parlamento che non darà più fastidio in quanto da una parte desautorato di poteri mentre dall'altra composto esclusivamente da filogovernativi. Il secondo tassello del progetto Renzi-Berlusconi è la legge elettorale che continuando a non prevedere le preferenze (se si escludono alcuni parlamentari che potranno essere eletti nel partito che vincerà le elezioni) aggiunge poi un anticostituzione premio di maggioranza non più alla coalizione ma addirittura al partito che vincerà la tornata elettorale. Alla fine quindi si avrà una sola camera con un partito che, grazie al premio di maggioranza, avrà appunto la maggioranza assoluta senza opposizione di sorta. In queste condizioni il presidente della repubblica non potrà che nominare presidente del consiglio il candidato del partito che avrà vinto le elezioni e non ci saranno alternative di alcun tipo. Allo stesso tempo quando ci saranno le elezioni del presidente della repubblica di fatto sarà il presidente del consiglio con il suo partito di maggioranza ad eleggere la più altra carica istituzionale. Il tutto semplicemente eliminando un ramo del parlamento senza toccare il resto anche se di fatto sarà uno stravolgimento della democrazia del nostro paese. In queste ultime ore Renzi sta dando la dimostrazione pratica di tutte queste riforme: è lui che fa le consultazioni per trovare un accordo sul nome del presidente della repubblica e guarda caso queste consultazioni, almeno quelle che contano, dove le tiene ? A Palazzo Chigi ..... non si era mai visto nella storia della Repubblica Italiana ... ma sarà niente rispetto a quello che vedremo.

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