martedì 21 ottobre 2014

Il nuovo modello renziano: la prostituzione di stato


C'era una volta un imprenditore che, sceso in politica per curare i propri interessi, introdusse il modello liberale e capitalista anche nelle istituzioni fino a utilizzare il proprio ruolo per sottrarre una sua escort, per di più minorenne, dalle mani della giustizia ed evitare che si scoperchiassero diverse pentole. In realtà poi le pentole si scoperchiarono portando alla luce un giro di donnine compiacenti che frequentevano le dimore del nostro imprenditore. Tutte profumatamente pagate nel perfetto stile capitalista: ricchezza a vantaggio di pochi ed a danno di molti. Poi il "puttaniere" cadde in disgrazia a causa del suo troppo interesse al personale piuttosto che al bene del paese e dopo qualche traccheggio il palazzo è stato conquistato da un giovinotto spavaldo ed ambizioso ma di tendenze politiche diversa. Ecco allora che il giovinotto ha pensato bene di "comprare" il paese utilizzando denari pubblici ai propri fini, non sessuali in questo caso, ma bensì di ambizione e carriera politica. Prima 80 euro al mese a 10 milioni di lavoratori dipendenti, che hanno fruttato ben 11 milioni di voti alle europee, poi 80 euro al mese per tre anni alle donne che faranno un figlio e che si presume frutteranno qualche altro milione di voti alle prossime elezioni. Insomma non si tratta di comprare prestazioni sessuali, ma sempre di comprare qualcosa con la differenza che mentre il pregiudicato aveva alla sua corte qualche decina di escort di professione, il ragazzotto tratta da escort un paese intero. Il senso della politica dei due è esattamente lo stesso, cambia solo la platea. Se vogliamo nell'azione del fiorentino c'è qualcosa di più orripilante rispetto a quanto faceva il condannato. Le escorts del pregiudicato erano consenzienti e l'unica arma di costrizione era costituita da qualche decine di migliaia di euro, le/gli escorts del giovannotto lo sono loro malgrado trattati come tale anche se non consenzienti. Una politica veramente squallida che mostra tutta l'arroganza del potere che tratta un paese alla stregua di quanto faceva il grande Alberto Sordi nel film il Marchese del Grillo nel quale elargiva monete incandescenti ai mendicanti che si presentavano sotto il suo balcone. Un'immagine che non può che essere accostata a questo novello marchese che tratta un paese allo stremo, senza lavoro, subissato dalle tasse, sempre di più senza sevizi e diritti minimi, alla stregua di pezzenti ai quali dall'alto della sua arroganza elargisce pochi denari che virtualmente scottano.

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