martedì 23 settembre 2014

Renzi supera Berlusconi e si aggiudica il titolo del peggiore



Pensavamo di aver avuto il peggior presidente del consiglio della storia della repubblica, poi arrivò Matteo Renzi e con il dinamismo che lo caratterizza in 7 mesi ha superato il condannato aggiudicandosi il titolo di peggiore. Anche perché Berlusconi aveva una missione da compiere ed un obiettivo da perseguire: tenersi lontano dalle aule di giustizia e dalla galera. Lui nel secondo governo del 2001 promise di portare a termine 5 punti e li mancò tutti salvo la riforma costituzionale che da furbone quale era, fece approvare dal parlamento poche settimane prima della fine del suo mandato, ben sapendo che poi sarebbe stata bocciata dal referendum. Ma nonostante questo ci ha messo venti anni per essere "odiato" dai suoi avversari ma sempre portato su un piedistallo dai suoi. Matteo con la sua tracotanza, superbia, ipocrisia, mancanza di rispetto non solo per gli avversari ma anche per il suo partito, ha raggiunto quella "popolarità" che  Berlusconi ha raggiunto in 20 anni in soli 7 mesi. Il fiorentino si è scagliato contro tutti sindacati, pubblico impiego, magistrati, corte costituzionale, partito democratico, movimento 5 stelle, salvando da questo furore il presidente della repubblica, che nonostante l'età rappresenta un valido bastone per Matteo, e la banda di pregiudicati che costituiscono la colonna portante di Forza Italia. Circondato da una banda di giovanotti e giovanotte, guida a spada tratta la truppa come un novello Barncaleone per portare a termine i disegni che furono del pregiudicato e che lui ha fatto propri. La presunta riforma del lavoro, o meglio l'abolizione dell'art. 18 considerato che la sua riforma si limita a questo, ne è l'esempio più classico. Ne parlano tutti e tutti la criticano ad esclusione di Sacconi, Verdini, Brunetta e company che si fregano le mani: in un colpo solo otterrano quello che non è riuscito a fare il comandante di Arcore, togliere tutele ai lavoratori, dividere il paese mettendo uno contro l'altro i pochi lavoratori rimasti, smembrare i sindacati e probabilmente distruggere quello che dovrebbe essere il maggior partito del paese (questo forse sarebbe il risultato migliore). Dice: ma ha vinto le primarie ed ha ottenuto il 41%. Certo ma alle primarie potevano votare cani e porci ed il buon Silvio sicuramente ha mandato i suoi ad appoggiare il bel fiorentino, ed anche in quel 41% c'è lo zampino degli elettori del centro destra, voti che ha chiesto direttamente Renzi e che sono puntualmente arrivate. Se il PD fosse realmente un partito con un anima di sinistra, a quest'ora lo avrebbero già mandato a rimpolpare le fila azzurre quanto meno smembrando un carrozzone che sta facendo danno incalcolabili.

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