domenica 21 settembre 2014

La madre di tutte le riforme ... per oggi domani si vedrà



Se Renzi avesse portato a termine anche solo un terzo delle riforme che annuncia giorno dopo giorno, oggi avremmo un paese diverso o se volete non avremmo più un paese. Senato, province, legge elettorale, giustizia, pubblica amministrazione, lavoro, e via dicendo ogni giorno ce n'è una, se ne parla per una settimana e si passa ad un'altra, senza naturalmente aver concluso la precedente. Un caos totale, una manovra di distrazione totale per dare l'impressione di fare tutto e non fare niente. Naturalmente meglio che non faccia assolutamente niente perché il giorno che porterà a termine davvero qualcuna di queste presunte riforme l'Italia farà un passo indietro. Intanto oggi si parla di riforma del lavoro o meglio dell'abolizione dell'art. 18 perché poi la presunta riforma del lavoro del Renzi pensiero si limita a questo provvedimento che risulterà ininfluente per cambiare la rotta della disoccupazione in Iralia ma che servirà a Renzi per avere i complimenti della destra e del suo tutore Berlusconi. E' alquanto bizzarro che per contrastare la disoccupazione in Italia si pensi di partire dal togliere una norma di tutela del lavoro che rende complicato il licenziamento per una minoranza dei lavoratori. La battaglia idoelogica è del governo e non certo chi difende una conquista dei lavoratori, e non sarà questa battaglia a portare il lavoro in Italia. I problemi sono ben altri e non ultimi tutti quei problemi elencati da Landini la settimana scorsa a Ballarò e che sono elencati nella slide sopra. Corruzione, burocrazia, reati depenalizzati, giustizia in generale, tasse sul lavoro e sulle imprese, questi sono i veri nodi da scogliere per facilitare la vita alle imprese ma non nel licenziare quanto nello svolgere in maniera più efficiente la loro attività. Ma per fare questo sarebbe necessario fare una vera politica di sinistra e qui casca l'asino perché Renzi è legato a doppio filo con Berlusconi e company che lo sostengono per portare a compimento ciò che il condannato non è riuscito a fare e non potrà fare fino a quando rimarrà confinato ai servizi sociali. Infine da sottolineare come in Italia le riforme siano portate avanti da personaggi che non ne hanno titolo, Berlusconi voleva riformare la giustizia con tutti i suoi problemi giudiziari, Renzi vuole riformare il lavoro in quelle norme che ha sfruttato a suo piacimento quando, primi di essere eletto presidente della provincia di Firenze, si fece assumere nell'azienda del padre per poi far pagare i contributi alla Provincia. Ecco questo è colui che pretende di riformare il lavoro ma nel nostro paese è ormai difficile trovare qualche politico immune da qualsiasi peccato.

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